Teatrino di Basta
A fine 2013 é uscito il disco "Teatrino di Basta (9 canzoni tragicomiche)” del cantautore (ma vedremo più in lá che questa definizione sta un po' stretta) pugliese di nascita e bolognese d'adozione Gian Marco Basta. La musica di questo ragazzo trentenne racchiude in sè molte suggestioni e molte influenze di musicisti, cantanti, scrittori che tanto hanno dato alla cultura italiana,e non solo (da Jannacci a Fo passando per Brassens).
In particolare catturano i testi di Basta che focalizza la sua attenzione su storie di vita vissuta profondamente mediante sguardi, sapori, profumi di personaggi incontrati lungo la sua strada. Ed é proprio per questo motivo che le canzoni di "Teatrino di Basta (9 canzoni tragicomiche)” sono un mix di genuinità e poesia, dove il teatro incontra un cantautorato destrutturato in un tripudio di recitazioni ed interpretazioni disperatamente vitali.
Lo spessore artistico di questo ragazzo é evidente ed emerge in maniera chiara dopo l'ascolto di questo disco in cui vi é un'alchimia magica tra le melodie e le parole che le accompagnano: si pensi ad esempio alla lampante bellezza di "Anonima ragazza Erasmus" oppure all'ironia intelligente e non banale di "Vivo all'INPS" o di "Don't cry alla crai". É chiaro ed evidente la ricerca del divertissement lessicale e linguistico in una formula che ripercorre un certo teatro canzone di qualche decennio fa; l'interesse suscitato da Basta sta anche nell'aver saputo attualizzare quelle atmosfere ed adattare a una quotidianità apparentemente più evoluta.
Gian Marco Basta dimostra che si può fare musica in modo intelligente senza scadere nello scontato e senza porgere il fianco alla banalità; incutere curiosità e colpire l'ascoltatore per scelte e improvvisi colpi di scena sono peculiarità insolite.
Entrate nel piccolo,teatrino di Basta, aprite occhi ed orecchie e lasciatevi stupire.
antonio giovanditti
In particolare catturano i testi di Basta che focalizza la sua attenzione su storie di vita vissuta profondamente mediante sguardi, sapori, profumi di personaggi incontrati lungo la sua strada. Ed é proprio per questo motivo che le canzoni di "Teatrino di Basta (9 canzoni tragicomiche)” sono un mix di genuinità e poesia, dove il teatro incontra un cantautorato destrutturato in un tripudio di recitazioni ed interpretazioni disperatamente vitali.
Lo spessore artistico di questo ragazzo é evidente ed emerge in maniera chiara dopo l'ascolto di questo disco in cui vi é un'alchimia magica tra le melodie e le parole che le accompagnano: si pensi ad esempio alla lampante bellezza di "Anonima ragazza Erasmus" oppure all'ironia intelligente e non banale di "Vivo all'INPS" o di "Don't cry alla crai". É chiaro ed evidente la ricerca del divertissement lessicale e linguistico in una formula che ripercorre un certo teatro canzone di qualche decennio fa; l'interesse suscitato da Basta sta anche nell'aver saputo attualizzare quelle atmosfere ed adattare a una quotidianità apparentemente più evoluta.
Gian Marco Basta dimostra che si può fare musica in modo intelligente senza scadere nello scontato e senza porgere il fianco alla banalità; incutere curiosità e colpire l'ascoltatore per scelte e improvvisi colpi di scena sono peculiarità insolite.
Entrate nel piccolo,teatrino di Basta, aprite occhi ed orecchie e lasciatevi stupire.
antonio giovanditti
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