RoccAgreste
Molto interessante il progetto CAMURRIA, una band siciliana che canta l'amore per la terra, per l'amicizia, per l'ironia, per le passioni che difficilmente ci abbandonano. La band è composta da Biagio Mendolia (voce, cori e controcanti montanari, chitarre classiche ed acustiche, banjo, glockenspiel, percussioni, effetti), Alberto Spina (chitarre elettriche, voce), Enrico Coppola (basso elettrico), Jossy Botte (sax tenore & soprano, clarinetto), Giuseppe Provitina (batteria, percussioni, flicorni, sproloqui), Salvatore Lo Verde (batteria, percussioni), Mariano "marianinho" Di Stefano (chitarra classica), Mario Sacco (fisarmonica), Mario Incudine (mandolini), Massimo Mascara (trombe), Manuela Calì (voce, cori), Giuseppe Maddalena (campioni), Marco "James" Puligheddu (voce), Andrea Ensabella (chitarra elettrica).
Oggi parliamo del disco "RoccAgreste" che altro non è che un concept che vuole raccontare un panorama sonoro, lirico e musicale ben radicato nelle viscere della Sicilia rurale captando le suggestioni ironiche e critiche della quotidianità. Il titolo dell'album gioca con le parole "Rock" (agreste): il genere della band e "Rocca", il luogo più estremo ed elevato della montagna ennese, un tempo sede del Tempio di Cerere ed oggi uno dei luoghi più celebri e simbolicamente rilevanti di tutta la città di Enna, che rappresenta la musa ispiratrice del disco.
Il disco si compone di sedici canzoni che fotografano alla perfezione un universo immaginario e reale che riscuote fascino e curiosità: da brani come "Tu Mà", “La Canzone del Sud”,"U Blues do Motozappa" e "La Musa Pazza" al ritmo swingato di "Catunìa", si parla di amore nella bellissima "Serenata in la Minore" e in "Traficu a Villa".
Il disco è un calidoscopio emozionale e sonoro molto interessante capace di attrarre ed avvolgere. A partire dalla bellissima e suggestiva copertina (ambientata su un territorio agreste, appunto), scoprire il mondo dei Camurria rappresenta un piacere perchè dà la possibilità di avvicinarsi a gusti sonori e a racconti di un mondo che sarebbe bello riscoprire.
antonio giovanditti
Oggi parliamo del disco "RoccAgreste" che altro non è che un concept che vuole raccontare un panorama sonoro, lirico e musicale ben radicato nelle viscere della Sicilia rurale captando le suggestioni ironiche e critiche della quotidianità. Il titolo dell'album gioca con le parole "Rock" (agreste): il genere della band e "Rocca", il luogo più estremo ed elevato della montagna ennese, un tempo sede del Tempio di Cerere ed oggi uno dei luoghi più celebri e simbolicamente rilevanti di tutta la città di Enna, che rappresenta la musa ispiratrice del disco.
Il disco si compone di sedici canzoni che fotografano alla perfezione un universo immaginario e reale che riscuote fascino e curiosità: da brani come "Tu Mà", “La Canzone del Sud”,"U Blues do Motozappa" e "La Musa Pazza" al ritmo swingato di "Catunìa", si parla di amore nella bellissima "Serenata in la Minore" e in "Traficu a Villa".
Il disco è un calidoscopio emozionale e sonoro molto interessante capace di attrarre ed avvolgere. A partire dalla bellissima e suggestiva copertina (ambientata su un territorio agreste, appunto), scoprire il mondo dei Camurria rappresenta un piacere perchè dà la possibilità di avvicinarsi a gusti sonori e a racconti di un mondo che sarebbe bello riscoprire.
antonio giovanditti
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