QUI VA TUTTO BENE
Oggi parliamo di un ep dal titolo rassicurante: "QUI VA TUTTO BENE". Si tratta di quattro tracce de IL Sinfonico e L'IMPROBABILE ORCHESTRA, una band della provincia di Rieti che propone un mix di ska, reggae e folk in una chiave intelligente ed originale. Innanzitutto riescono a coniugare l'apparente spensieratezza e la felicità che trasudano le loro melodie e le loro ritmiche con testi che parlano di tematiche drammaticamente quotidiane (la mancanza di lavoro, i giovani che non sanno cosa fare, la crisi che azzanna ed i valori morali che latitano).
"Qui va tutto bene" è una canzone travolgente: apre l'ep e marca il territorio con una ritmica che fa capire sin da subito all'ascoltatore cosa andrà ad ascoltare. Il brano fila liscio con una pregevole cura dei dettagli (dai fiati alla chitarrina acustica che sono due valori aggiunti ad un brano già molto ben riuscito di per sè). "Una vita difficile" ha un vestito un pò più soft-ska e dipinge la storia di un uomo che ha perso tutto ed è diventato un clochard che subisce gli sguardi dei passanti. "Alcatraz" ha invece un'atmosfera un pò più folkeggiante: chitarra acustica a farla da padrone ed un cantato che spesso ricorre ad un linguaggio gergale che serve per far entrare meglio l'ascoltatore in un brano molto intenso che descrive una prigione immaginaria. "Non è un paese per giovani" affonda le radici nel più puro reggae (con dei fiati strepitosi e una bellissima chitarra elettrica in levare) che servono a narrare l'odierna società che s'è dimenticata dei giovani.
Molto interessante questo ep sia come tecnica di registrazione (suoni e produzione sono ad alti livelli) che come scelte stilistiche (il sestetto ha un'ottima capacità compositiva ed una innata fantasia nella ricerca di strade incisive). Dalle canzoni si nota che credono in quello che fanno e fanno ciò in cui credono. Ascoltatevi questi quattro brani ed immergetevi nel mondo de IL Sinfonico e L'IMPROBABILE ORCHESTRA!
antonio giovanditti
"Qui va tutto bene" è una canzone travolgente: apre l'ep e marca il territorio con una ritmica che fa capire sin da subito all'ascoltatore cosa andrà ad ascoltare. Il brano fila liscio con una pregevole cura dei dettagli (dai fiati alla chitarrina acustica che sono due valori aggiunti ad un brano già molto ben riuscito di per sè). "Una vita difficile" ha un vestito un pò più soft-ska e dipinge la storia di un uomo che ha perso tutto ed è diventato un clochard che subisce gli sguardi dei passanti. "Alcatraz" ha invece un'atmosfera un pò più folkeggiante: chitarra acustica a farla da padrone ed un cantato che spesso ricorre ad un linguaggio gergale che serve per far entrare meglio l'ascoltatore in un brano molto intenso che descrive una prigione immaginaria. "Non è un paese per giovani" affonda le radici nel più puro reggae (con dei fiati strepitosi e una bellissima chitarra elettrica in levare) che servono a narrare l'odierna società che s'è dimenticata dei giovani.
Molto interessante questo ep sia come tecnica di registrazione (suoni e produzione sono ad alti livelli) che come scelte stilistiche (il sestetto ha un'ottima capacità compositiva ed una innata fantasia nella ricerca di strade incisive). Dalle canzoni si nota che credono in quello che fanno e fanno ciò in cui credono. Ascoltatevi questi quattro brani ed immergetevi nel mondo de IL Sinfonico e L'IMPROBABILE ORCHESTRA!
antonio giovanditti
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