Piccolo Digitale Mondo Antico
Descrizione
Tra le nebbie della provincia padovana, i locali fumosi e angusti, i discorsi intelligenti di persone nauseanti e i pensieri addensati dentro macchine appannate, immaginate di sentire un filo di voce levarsi nell’aria, una musica sotterranea sgorgare d’improvviso e affiorare dalle crepe della terra umida, un fiotto di sangue bagnarvi il volto e tutti a chiedersi “di chi sarà?” senza rendersi conto che del nostro si tratta, del tuo e del mio, tua la ferita, tuo il dolore che rifiuti di vedere.
Immaginate i pomeriggi, assoluti pomeriggi, lunghi quanto un secolo, dilatati e mostruosi con i bordi raggrinziti sempre pronti per scoppiare. Da un momento all’altro sembra.. da un secondo all’altro pare.. ma la fine non arriva mai, non c’è fine non c’è modo per uscire. Basta, fate brillare.. ora!
Immaginatevi l’odore dell’incenso, dolce e acre nello stesso tempo, concentrarsi in una stanza chiusa. Dategli un colore, quello che più stimola i vostri sensi, immaginate che tutta la gente abbia quel colore, la pelle, i capelli, gli occhi. La grande uniformità, la scatola protettiva dell’anonimato. E incenso che entra dalle narici e ti svuota gli occhi, annebbia il pensiero. Rituale religioso od olocausto asfissiante? Scegliere da che parte stare non è mai stato tanto affascinante, come rifiutare per difendersi non è mai stato tanto inutile e tanto di moda il protestare per poi arrendersi.
Immaginate una tavola piena di persone, di amici divertiti e divertenti, con mille discorsi da approfondire, altrettanti da cominciare, in un istante il tempo sembra fermarsi, il mondo si dilata ancora e tutti si fermano per controllare eventuali notifiche virtuali, gente da contattare, materiale da condividere senza alzare gli occhi mai.
Le persone non cambiano, non nell’essenza
Siamo tutti alla ricerca di un modo per affrancarci, per uscire da queste galere di nebbia ed incenso
Siamo tutti coerenti con le nostre abitudini e con le nostre meschinità
Ci si rifugia nel virtuale ma è così difficile cambiare veramente
Si rimane come rincoglioniti davanti al Mito
Benvenuti nel Piccolo Digitale Mondo Antico
Immaginate i pomeriggi, assoluti pomeriggi, lunghi quanto un secolo, dilatati e mostruosi con i bordi raggrinziti sempre pronti per scoppiare. Da un momento all’altro sembra.. da un secondo all’altro pare.. ma la fine non arriva mai, non c’è fine non c’è modo per uscire. Basta, fate brillare.. ora!
Immaginatevi l’odore dell’incenso, dolce e acre nello stesso tempo, concentrarsi in una stanza chiusa. Dategli un colore, quello che più stimola i vostri sensi, immaginate che tutta la gente abbia quel colore, la pelle, i capelli, gli occhi. La grande uniformità, la scatola protettiva dell’anonimato. E incenso che entra dalle narici e ti svuota gli occhi, annebbia il pensiero. Rituale religioso od olocausto asfissiante? Scegliere da che parte stare non è mai stato tanto affascinante, come rifiutare per difendersi non è mai stato tanto inutile e tanto di moda il protestare per poi arrendersi.
Immaginate una tavola piena di persone, di amici divertiti e divertenti, con mille discorsi da approfondire, altrettanti da cominciare, in un istante il tempo sembra fermarsi, il mondo si dilata ancora e tutti si fermano per controllare eventuali notifiche virtuali, gente da contattare, materiale da condividere senza alzare gli occhi mai.
Le persone non cambiano, non nell’essenza
Siamo tutti alla ricerca di un modo per affrancarci, per uscire da queste galere di nebbia ed incenso
Siamo tutti coerenti con le nostre abitudini e con le nostre meschinità
Ci si rifugia nel virtuale ma è così difficile cambiare veramente
Si rimane come rincoglioniti davanti al Mito
Benvenuti nel Piccolo Digitale Mondo Antico