La Strange
Descrizione
La Strange inizia la propria carriera cantando per cover bands locali, e come session singer per svariate produzioni dance. Una grande motivazione, un talento naturale, la passione insieme ad una forte presenza scenica, ed una dedizione costante alla musica sono le sue principali caratteristiche.
Di importanza fondamentale si rivela l'incontro tra la cantante e il produttore Inglese James D. Bell il quale, dopo aver ascoltato un demo contenente alcuni inediti, trova gli stessi molto interessanti e ricchi di potenziale, e le offre un contratto di produzione con l'All Out Music Uk di Londra.
Queen of Disguise è dunque il risultato della collaborazione tra La Strange, autrice dei brani e dei testi, e Mr. James D. Bell curatore di tutti gli arrangiamenti. L'album contiene 10 tracks cantate in inglese e caratterizzate da un sound rock, da melodie accattivanti ed atmosfere romatico- gotiche.
Rock Hard e Metal Hammer così definiscono la cantante ed il suo lavoro:
“[...]Quello dell'esuberante Angela Castellani, alias La Strange, è un rock con gli attributi che di certo farà impallidire d'invidia tanti ruspanti colleghi maschi. L'esordio della giovane vocalist colpisce per maturità e carattere, chiamando in causa una vasta gamma di sfumature ed influenze stilistiche, che tuttavia gravitano costantemente attorno all'hard classico di matrice americana. […]Una voce fuori dai consueti schemi, con tutte le carte in regola per sdoganare, anche ad alti livelli, le credenziali del rock cantato da una voce femminile.”
“[...] l nostra compatriota Angela Castellani si appresta ad invadere gli impianti stereo cittadini armata di bella presenza, carisma da vendere e un pugno di canzoni che sublimano il rock commerciale con un taglio alternativo. "Queen of Disguise" ci regala il talento di una ragazza la cui perseveranza è stata premiata dalla fortuna (l'incontro con il produttore inglese James D. Bell), cresciuta sotto l'influsso ispiratore del Re del Pop, Michael Jackson (ripreso nella cover della tarda "Give intome") e in grado di unire sotto lo stesso tetto le atmosfere torbide di Liz Phair e i toni muscolari della splendida -per chi scrive – Meredith Brooks.”