The Forge of Contempt
I Controlled Disorder nascono nel 2010 inizialmente come un duo formato da Federica Velli e Fabio Fabozzi. Successivamente, nel 2012, altri due componenti si aggiungono al progetto: Giada Sagnelli (cantante) e Gabriele Giordani (chitarrista) ad aggiungere una fetta più strumentale allo stile della band.
Nonostante i 'soli' quattro anni di vita, questa band è molto fruttuosa, facendo uscire nel 2011 il primo album, The Forge Of Contempt, Signs Of Consciusness nel 2012 ed infine Metamorphis nel 2013.
Lo stile di questa band è molto molto particolare, evidenziato in primis nell'album che recensirò oggi, ovvero il primo: The Forge Of Contempt.
Le melodie sono molto low-fi, con delle venature a tratti shoegaze: molto riverbero, molti effetti e molte distorsioni, anche se in alcuni punti ricordano quasi i Depeche Mode di Speak and Spell (album sottovalutatissimo, tra l'altro), come in When I Was Scared e Unsuitable.
Toccano un genere particolare, mescolando spesso diverse influenze e rendendo le tracce simili ma con una differenza tangibile: ad esempio Fear, Your Beauty e Much to Dismay, hanno quasi un tocco alla Nine Inch Nails.
Ammetto di aver fatto un po' fatica a comprenderli inizialmente visto che le melodie erano così ruvide da disorientarmi. Successivamente ho imparato a seguirli, ascoltando anche Signs Of Consciusness, e dedicando loro un po' più di tempo.
Sono particolari, sono individuali ed è una cosa apprezzabilissima in una band che segue principalmente le proprie ispirazioni che una corrente musicale.
Unica noto 'negativa', se così si può definire, è la qualità sonora degli album. Penso che se dedicassero un po' più di attenzione nel curare i suoni dei loro pezzi, sicuramente darà ancora più giustizia e prestigio alla loro musica.
Per il resto, li consiglio.
Martina Di Berardino
Nonostante i 'soli' quattro anni di vita, questa band è molto fruttuosa, facendo uscire nel 2011 il primo album, The Forge Of Contempt, Signs Of Consciusness nel 2012 ed infine Metamorphis nel 2013.
Lo stile di questa band è molto molto particolare, evidenziato in primis nell'album che recensirò oggi, ovvero il primo: The Forge Of Contempt.
Le melodie sono molto low-fi, con delle venature a tratti shoegaze: molto riverbero, molti effetti e molte distorsioni, anche se in alcuni punti ricordano quasi i Depeche Mode di Speak and Spell (album sottovalutatissimo, tra l'altro), come in When I Was Scared e Unsuitable.
Toccano un genere particolare, mescolando spesso diverse influenze e rendendo le tracce simili ma con una differenza tangibile: ad esempio Fear, Your Beauty e Much to Dismay, hanno quasi un tocco alla Nine Inch Nails.
Ammetto di aver fatto un po' fatica a comprenderli inizialmente visto che le melodie erano così ruvide da disorientarmi. Successivamente ho imparato a seguirli, ascoltando anche Signs Of Consciusness, e dedicando loro un po' più di tempo.
Sono particolari, sono individuali ed è una cosa apprezzabilissima in una band che segue principalmente le proprie ispirazioni che una corrente musicale.
Unica noto 'negativa', se così si può definire, è la qualità sonora degli album. Penso che se dedicassero un po' più di attenzione nel curare i suoni dei loro pezzi, sicuramente darà ancora più giustizia e prestigio alla loro musica.
Per il resto, li consiglio.
Martina Di Berardino
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