So far
So Far. Così lontano.
Ed è esattamente questa la sensazione che mi trasmette questo disco.
Antonio Raspanti, compositore e contrabbassista, armato del suo contrabbasso acustico e di una Loop Station ha creato il suo primo album, uscito nel 2012 per la Double Dominant.
Di solito si collega l'uso di uno strumento classico ai concertoni e sinfonie classiche immense, magistrali e lunghissime.
Lo pensavo anche io. Ed è così che mi avvicino a questo album, ad 'orecchio pulito', senza aver ascoltato quasi nulla di questo genere.
Ciò che colpisce di questo album è una specie di continuità, un filo logico, un crescente di emozioni; come un discorso, che raggiunge piano piano lo zenith per poi scendere dolcemente. I brani sono riusciti a trasmettermi parecchie emozioni e tutte differenti, a volte sono incalzanti, come neXt, alcune più malinconiche ed altre ancora, ad esempio Message, sono intime e penetranti.
La cosa che mi ha più sorpreso è l'assenza di un pezzo che sovrasta gli altri, sono tutti diversi ma allo stesso livello, indipendenti ma legati. Personalmente mi ha emozionato molto, ma non subito, soltanto dopo un po' di volte che lo ascoltavo e man mano ha cominciato a rapirmi, ad attirare tutta la mia attenzione.
Ed è così che Antonio Raspanti racchiude queste sensazioni dentro dieci brani nel suo primo album di debutto. Emozioni che solo un grande musicista può trasmettere affidandosi solo ad uno strumento e ad un'immensa capacità di esprimersi senza le parole.
Consiglio decisamente questo album, sia per chi naviga in questo genere ma soprattutto a chi, come me, conosco poco o niente del genere, perché di sicuro la sorpresa e il piacere dell'ascolto saranno parimenti speciali.
Martina Di Berardino.
Ed è esattamente questa la sensazione che mi trasmette questo disco.
Antonio Raspanti, compositore e contrabbassista, armato del suo contrabbasso acustico e di una Loop Station ha creato il suo primo album, uscito nel 2012 per la Double Dominant.
Di solito si collega l'uso di uno strumento classico ai concertoni e sinfonie classiche immense, magistrali e lunghissime.
Lo pensavo anche io. Ed è così che mi avvicino a questo album, ad 'orecchio pulito', senza aver ascoltato quasi nulla di questo genere.
Ciò che colpisce di questo album è una specie di continuità, un filo logico, un crescente di emozioni; come un discorso, che raggiunge piano piano lo zenith per poi scendere dolcemente. I brani sono riusciti a trasmettermi parecchie emozioni e tutte differenti, a volte sono incalzanti, come neXt, alcune più malinconiche ed altre ancora, ad esempio Message, sono intime e penetranti.
La cosa che mi ha più sorpreso è l'assenza di un pezzo che sovrasta gli altri, sono tutti diversi ma allo stesso livello, indipendenti ma legati. Personalmente mi ha emozionato molto, ma non subito, soltanto dopo un po' di volte che lo ascoltavo e man mano ha cominciato a rapirmi, ad attirare tutta la mia attenzione.
Ed è così che Antonio Raspanti racchiude queste sensazioni dentro dieci brani nel suo primo album di debutto. Emozioni che solo un grande musicista può trasmettere affidandosi solo ad uno strumento e ad un'immensa capacità di esprimersi senza le parole.
Consiglio decisamente questo album, sia per chi naviga in questo genere ma soprattutto a chi, come me, conosco poco o niente del genere, perché di sicuro la sorpresa e il piacere dell'ascolto saranno parimenti speciali.
Martina Di Berardino.
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