Slow Night
Descrizione
Makoto Holmberg, al secolo Andrea Picella, presenta il suo primo lavoro, Slow Night.
Slow night è il punto di arrivo di un percorso iniziato a fine 2014, quando Andrea decide di dare vita a Makoto, progetto solista di musica elettronica ispirato ad artisti quali Burial, Aphex Twin, James Blake, Kuedo ed altri. Lavora ai primi pezzi, ed ancora prima di registrarli, decide di presentarli live. Suona pochissimo in Italia e presenta il suo progetto a Londra e Berlino, dove continua la composizione e la selezione di pezzi che pian piano iniziano a dare forma al suo primo album. Il suo è un ambient contaminato da elementi grime, uk, idm, techno, glitch, post dubstep e post rock. Elementi predominanti del suo sound sono i bassi profondi, i beat freddi, e le textures registrate esclusivamente tramite la tecnica del field recording, tra le strade e gli ambienti delle notti passate a Londra e Berlino, dopo i suoi live. Il tutto fa da base a synth minimalisti e lontani e voci processate.
Slow Night viene concepito per essere ascoltato le notti fredde, quelle in cui la brina è inevitabile sui vetri delle auto e delle case. Questo perché la maggior parte dell'album è stato registrato di notte, in particolar modo gli elementi sonori di ambienti. Secondo Makoto la notte ha i suoi riverberi, la sua viscosità, insomma, gli elementi fisici che permettono di lavorare al suono in un maniera ben definita.
L'album è stato registrato tra Napoli (la sua città), Londra, e Berlino, ed è stato ultimato nel Tapewave Studio di Giovanni Ferliga degli Aucan, altro gruppo di riferimento per Makoto.
Slow night è il punto di arrivo di un percorso iniziato a fine 2014, quando Andrea decide di dare vita a Makoto, progetto solista di musica elettronica ispirato ad artisti quali Burial, Aphex Twin, James Blake, Kuedo ed altri. Lavora ai primi pezzi, ed ancora prima di registrarli, decide di presentarli live. Suona pochissimo in Italia e presenta il suo progetto a Londra e Berlino, dove continua la composizione e la selezione di pezzi che pian piano iniziano a dare forma al suo primo album. Il suo è un ambient contaminato da elementi grime, uk, idm, techno, glitch, post dubstep e post rock. Elementi predominanti del suo sound sono i bassi profondi, i beat freddi, e le textures registrate esclusivamente tramite la tecnica del field recording, tra le strade e gli ambienti delle notti passate a Londra e Berlino, dopo i suoi live. Il tutto fa da base a synth minimalisti e lontani e voci processate.
Slow Night viene concepito per essere ascoltato le notti fredde, quelle in cui la brina è inevitabile sui vetri delle auto e delle case. Questo perché la maggior parte dell'album è stato registrato di notte, in particolar modo gli elementi sonori di ambienti. Secondo Makoto la notte ha i suoi riverberi, la sua viscosità, insomma, gli elementi fisici che permettono di lavorare al suono in un maniera ben definita.
L'album è stato registrato tra Napoli (la sua città), Londra, e Berlino, ed è stato ultimato nel Tapewave Studio di Giovanni Ferliga degli Aucan, altro gruppo di riferimento per Makoto.