Rough South EP
WS4W (We Stand For Willy) è una band metal proveniente dall'Irpinia che ha pubblicato nel 2013 l'ep dal titolo "Rough EP" di cui ci occuperemo nelle prossime righe. I WS4W (Nicola L. alla voce / Leo G. al basso / Pascal L. alla chitarra e Ivan O. alla batteria) sono attivi dal 2012 ed hanno saputo convogliare tanti generi ed esperienze pregresse (dal funky al progressive passando per lo stoner alla drum'n'bass) in questo progetto che ha molto di metal plurisfaccettato.
L'ep si compone di sette brani che si presentano in maniera dura, diretta e senza troppi compromessi: a partire da "The Breath of My Disease", che spiana la strada alle altre canzoni, si ha la percezione di quanto la passione sia il fil rouge artistico di questo travolgente quartetto. La ricerca di suoni ruvidi mista a una colorazione scura dei brani acuisce un senso di potenza e di ferocità. Molto interessanti sono "A.D.H.D. (Authorized Disassembly of Human Dignity)" e "That's Life in the mosh pit, Bitch!".
Nicola, Leo, Pascal ed Ivan giocano molto sull'immediatezza; i brani non tendono a dilatarsi (la durata media è di un paio di minuti) ma godono di un pragmatismo sonoro che permette all'ascoltatore di entrare sin da subito nell'atmosfera delle canzoni e sentirsene avvolto. Chiude l'ep il brano "No vacancy" come una specie di manifesto del 'credo artistico' di questa band dimostra di avere grandi capacità e una buona dose di fantasia creativa.
antonio giovanditti
L'ep si compone di sette brani che si presentano in maniera dura, diretta e senza troppi compromessi: a partire da "The Breath of My Disease", che spiana la strada alle altre canzoni, si ha la percezione di quanto la passione sia il fil rouge artistico di questo travolgente quartetto. La ricerca di suoni ruvidi mista a una colorazione scura dei brani acuisce un senso di potenza e di ferocità. Molto interessanti sono "A.D.H.D. (Authorized Disassembly of Human Dignity)" e "That's Life in the mosh pit, Bitch!".
Nicola, Leo, Pascal ed Ivan giocano molto sull'immediatezza; i brani non tendono a dilatarsi (la durata media è di un paio di minuti) ma godono di un pragmatismo sonoro che permette all'ascoltatore di entrare sin da subito nell'atmosfera delle canzoni e sentirsene avvolto. Chiude l'ep il brano "No vacancy" come una specie di manifesto del 'credo artistico' di questa band dimostra di avere grandi capacità e una buona dose di fantasia creativa.
antonio giovanditti
blog comments powered by Disqus