Primula Nera on Soundcloud
La musica dei Primula Nera ti trascina nel loro mondo. È eterogenea perché ricca di influenze musicali ed ascolti molto diversi che arricchiscono il sound. La sezione ritmica della band è potente e precisa, lascia emergere una tecnica elevata, senza sbavature e senza la voglia di strafare. Molto interessante è l'uso della voce che non è mai troppo invasiva o inadeguata ma riesce sempre ad indossare l'abito musicale giusto. Sicuramente uno dei punti di forza più evidenti dei Primula Nera è la presenza di improvvisi cambi di registro che 'rinfrescano' le canzoni e non le fanno scivolare nella monotonia.
Parlando proprio di canzoni e scendendo nei particolari si può evidenziare che un brano come "Agorafobia" ha il cantato in italiano, un'attitudine rock caratterizzata da bei riff di chitarra e degli scratch molto azzeccati. La canzone racchiude diverse anime sonore, dal rock più spinto al crossover includendo brevi intermezzi soft che calzano alla perfezione. "Alkolica" aggredisce dalla prima all'ultima nota, ha il cantato in spagnolo ed è un pezzo tirato con dei gran giri di basso ed una melodia piuttosto avvincente. Malgrado la durata non estesa (3 minuti) riescono a inserire un gran finale ipnotico.
"Fallen" ha una bellissima e suggestiva intro di chitarra acustica. Il cantato è in inglese e l'approccio è più morbido nella strofa per poi deflagrare nel ritornello. Si tratta sicuramente di uno dei pezzi più intimi della band che riesce ad essere molto comunicativa anche senza il supporto dei 'chitarroni'. Molto efficaci i cori che restituiscono freschezza e tengono alta la tensione narrativa, il brano gode di un impatto teatrale con un finale preceduto da una suggestiva parte strumentale.
"Firefly" è un brano molto dilatato (durata superiore ai 9 minuti); suggestiva è l'atmosfera in apertura con una parte strumentale corposa che ben predispone a un brano 'complesso'. Sono presenti cori femminili con vocalizzi eterei, il cantato è in inglese mentre il ritornello è melodico ed orecchiabile. Le chitarre ossessive spianano la strada a una parte di pianoforte inaspettata.
"Israel" rappresenta il rock più puro con una voce potente, avvolgente, intensa e graffiante. L'uso del pianoforte e l'improvviso cambio di ritmo nella seconda parte del pezzo danno la possibilità di aprire verso un suono più 'spaziale' che arricchisce un brano già di per sé pieno di spunti interessanti.
"Ordinary" coinvolge col suo ritmo un po' meno rock un po' meno potente ma ricco di atmosfere rarefatte (tastiere, chitarre soft..). Azzeccato il cantato in inglese con la parte finale ipnotica con ripetizione ossessiva che entra in testa.
"Simplicity" é una carezza al cuore fatta di rock che si lascia amabilmente contaminare dal reggae più ortodosso. Il cantato è in inglese mentre la melodia rispecchia il titolo : nella semplicità spesso ci sono le cose migliori. Emergono ottime doti vocali ed una forte presenza di tastiere nella seconda parte; la struttura del brano è articolata su più piani melodici che ne fanno uno dei brani più 'variegati'.
"Time" è pezzo tirato e veloce con un cantato in inglese e un ritornello trascinante che spazza via qualunque dubbio sulla bravura tecnica di questa sorprendente band.
Cosa aggiungere? I Primula Nera non hanno nulla da invidiare a nessuno sotto tutti i punti di vista. Chapeau!
antonio giovanditti
Parlando proprio di canzoni e scendendo nei particolari si può evidenziare che un brano come "Agorafobia" ha il cantato in italiano, un'attitudine rock caratterizzata da bei riff di chitarra e degli scratch molto azzeccati. La canzone racchiude diverse anime sonore, dal rock più spinto al crossover includendo brevi intermezzi soft che calzano alla perfezione. "Alkolica" aggredisce dalla prima all'ultima nota, ha il cantato in spagnolo ed è un pezzo tirato con dei gran giri di basso ed una melodia piuttosto avvincente. Malgrado la durata non estesa (3 minuti) riescono a inserire un gran finale ipnotico.
"Fallen" ha una bellissima e suggestiva intro di chitarra acustica. Il cantato è in inglese e l'approccio è più morbido nella strofa per poi deflagrare nel ritornello. Si tratta sicuramente di uno dei pezzi più intimi della band che riesce ad essere molto comunicativa anche senza il supporto dei 'chitarroni'. Molto efficaci i cori che restituiscono freschezza e tengono alta la tensione narrativa, il brano gode di un impatto teatrale con un finale preceduto da una suggestiva parte strumentale.
"Firefly" è un brano molto dilatato (durata superiore ai 9 minuti); suggestiva è l'atmosfera in apertura con una parte strumentale corposa che ben predispone a un brano 'complesso'. Sono presenti cori femminili con vocalizzi eterei, il cantato è in inglese mentre il ritornello è melodico ed orecchiabile. Le chitarre ossessive spianano la strada a una parte di pianoforte inaspettata.
"Israel" rappresenta il rock più puro con una voce potente, avvolgente, intensa e graffiante. L'uso del pianoforte e l'improvviso cambio di ritmo nella seconda parte del pezzo danno la possibilità di aprire verso un suono più 'spaziale' che arricchisce un brano già di per sé pieno di spunti interessanti.
"Ordinary" coinvolge col suo ritmo un po' meno rock un po' meno potente ma ricco di atmosfere rarefatte (tastiere, chitarre soft..). Azzeccato il cantato in inglese con la parte finale ipnotica con ripetizione ossessiva che entra in testa.
"Simplicity" é una carezza al cuore fatta di rock che si lascia amabilmente contaminare dal reggae più ortodosso. Il cantato è in inglese mentre la melodia rispecchia il titolo : nella semplicità spesso ci sono le cose migliori. Emergono ottime doti vocali ed una forte presenza di tastiere nella seconda parte; la struttura del brano è articolata su più piani melodici che ne fanno uno dei brani più 'variegati'.
"Time" è pezzo tirato e veloce con un cantato in inglese e un ritornello trascinante che spazza via qualunque dubbio sulla bravura tecnica di questa sorprendente band.
Cosa aggiungere? I Primula Nera non hanno nulla da invidiare a nessuno sotto tutti i punti di vista. Chapeau!
antonio giovanditti
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