Intro
Descrizione
Un viaggio, un nuovo paese, nuovi spazi, nuove persone, nuove opportunità, ma la stessa voglia di leggerezza e libertà, lo stesso bisogno di esprimere se stessi, di gridare al mondo “ci sono anch’io” sapendo che da qualche parte, qualcuno, sta ascoltando.
Così nasce Intro il primo singolo di Carlo Pizzuti, in arte ElectroActive. Il giovane Pizzuti, nato a Napoli nel 1991 e cresciuto poi a Caserta incontra la musica già a dieci anni con il rap di Eminem. Con l’Hip-Hop sempre in cuffia viene catturato anche dall’R&B e una volta grande sarà l’alternative rock dei Radiohead e dei Coldplay a suonare nelle sue casse. Poi la musica elettronica. Nuovi suoni e nuove possibilità, insomma, un nuovo mondo e un nuovo modo di suonare e di poter parlare attraverso le note, ma non in Italia. Nella terra dello Stradivari e del mandolino i nuovi sounds computerizzati non sono molto diffusi e così nel 2009 termina la produzione.Poi il tirocinio a Lisbona. La città con la sua apertura e la sua modernità di capitale è diventata una nuova base da cui partire: così nasce intro Il brano si colloca, come suggerisce lo stesso ElectroActive, nell’Ambient/Dream-Rock e con le sue sonorità dolci, ma decise, con il suo ritmo incalzante, s’infila presto nelle cuffie di chiunque stia cercando qualche melodia con cui riempire i propri pomeriggi di studio, lavoro o semplicemente di relax e sana meditazione. Quelle diIntro sono note che sanno stare al loro posto, che non assillano la mente di chi le ascolta, ma che possono evocare molto di più per chi non si accontenta e vuole sentirle davvero. Pace e armonia, ma anche energia e movimento, Intro riesce a portare a galla tante sensazioni, diverse per ciascun ascoltatore. Felicità, ecco come lo stesso ElectroActive descrive la sua prima creazione. Sì, perché Intro non è di certo un nome casuale. Direttamente ispirato al primo pezzo dell’album “Hurry Up, We Are Dreaming” degli M83, costituisce non solo il battesimo musicale di ElectroActive, ma anche l’introduzione alla sua nuova produzione che si svilupperà grazie a 5 nuovi progetti a lungo termine che, pur rimanendo nel genere “Ambient”, promettono un rinnovamento dettato da suoni più elettronici.Quella di Carlo è una storia ormai troppo comune. La storia di chi ha un sogno, ma non può realizzarlo nella propria città perché non viene capito, perché non ha i giusti mezzi, le giuste possibilità, buoni trampolini da cui lanciarsi. Oggi è più semplice guardare le stelle da un attico in Time Square piuttosto che da uno in piazza Venezia, ma è anche vero che si tratta comunque delle stesse stelle, cambia solo il modo di guardarle e quello dipende da noi. Carlo non è riuscito a trovare a Napoli ciò di cui aveva bisogno per costruire il suo sogno. L’ha trovato altrove, ma di certo le sue canzoni non si fermeranno a Lisbona insieme al suo tirocinio. Carlo continuerà a comporre anche in Italia, il suo sogno resta e ci auguriamo che possa crescere e svilupparsi ancora di più a Napoli. Forse è questo ciò di cui ha bisogno quell’Italia che non riesce a lanciare i propri giovani: di persone che ritornano, che sviluppano anche a casa i propri progetti avviati all’estero. Forse l’Italia ha bisogno di tanti piccoli spazzini celesti che liberino il cielo da quella foschia, da quella strana nebbia che oscura le stelle così, un giorno, anche da qui le si potrà vedere brillare di speranza.
Articolo di Marco Gargiulo sul primo singolo di ElectroActive: Intro
http://www.eroicafenice.com/interviste-emergenti/electroactive/
Così nasce Intro il primo singolo di Carlo Pizzuti, in arte ElectroActive. Il giovane Pizzuti, nato a Napoli nel 1991 e cresciuto poi a Caserta incontra la musica già a dieci anni con il rap di Eminem. Con l’Hip-Hop sempre in cuffia viene catturato anche dall’R&B e una volta grande sarà l’alternative rock dei Radiohead e dei Coldplay a suonare nelle sue casse. Poi la musica elettronica. Nuovi suoni e nuove possibilità, insomma, un nuovo mondo e un nuovo modo di suonare e di poter parlare attraverso le note, ma non in Italia. Nella terra dello Stradivari e del mandolino i nuovi sounds computerizzati non sono molto diffusi e così nel 2009 termina la produzione.Poi il tirocinio a Lisbona. La città con la sua apertura e la sua modernità di capitale è diventata una nuova base da cui partire: così nasce intro Il brano si colloca, come suggerisce lo stesso ElectroActive, nell’Ambient/Dream-Rock e con le sue sonorità dolci, ma decise, con il suo ritmo incalzante, s’infila presto nelle cuffie di chiunque stia cercando qualche melodia con cui riempire i propri pomeriggi di studio, lavoro o semplicemente di relax e sana meditazione. Quelle diIntro sono note che sanno stare al loro posto, che non assillano la mente di chi le ascolta, ma che possono evocare molto di più per chi non si accontenta e vuole sentirle davvero. Pace e armonia, ma anche energia e movimento, Intro riesce a portare a galla tante sensazioni, diverse per ciascun ascoltatore. Felicità, ecco come lo stesso ElectroActive descrive la sua prima creazione. Sì, perché Intro non è di certo un nome casuale. Direttamente ispirato al primo pezzo dell’album “Hurry Up, We Are Dreaming” degli M83, costituisce non solo il battesimo musicale di ElectroActive, ma anche l’introduzione alla sua nuova produzione che si svilupperà grazie a 5 nuovi progetti a lungo termine che, pur rimanendo nel genere “Ambient”, promettono un rinnovamento dettato da suoni più elettronici.Quella di Carlo è una storia ormai troppo comune. La storia di chi ha un sogno, ma non può realizzarlo nella propria città perché non viene capito, perché non ha i giusti mezzi, le giuste possibilità, buoni trampolini da cui lanciarsi. Oggi è più semplice guardare le stelle da un attico in Time Square piuttosto che da uno in piazza Venezia, ma è anche vero che si tratta comunque delle stesse stelle, cambia solo il modo di guardarle e quello dipende da noi. Carlo non è riuscito a trovare a Napoli ciò di cui aveva bisogno per costruire il suo sogno. L’ha trovato altrove, ma di certo le sue canzoni non si fermeranno a Lisbona insieme al suo tirocinio. Carlo continuerà a comporre anche in Italia, il suo sogno resta e ci auguriamo che possa crescere e svilupparsi ancora di più a Napoli. Forse è questo ciò di cui ha bisogno quell’Italia che non riesce a lanciare i propri giovani: di persone che ritornano, che sviluppano anche a casa i propri progetti avviati all’estero. Forse l’Italia ha bisogno di tanti piccoli spazzini celesti che liberino il cielo da quella foschia, da quella strana nebbia che oscura le stelle così, un giorno, anche da qui le si potrà vedere brillare di speranza.
Articolo di Marco Gargiulo sul primo singolo di ElectroActive: Intro
http://www.eroicafenice.com/interviste-emergenti/electroactive/