Distillerie Italiane
Le Distillerie Italiane, album d'esordio dell'omonima band bolognese, incarna il biglietto da visita con cui i ragazzi vogliono presentare il loro stile, le loro influenze e mescolanze del sound.
Nella loro carrieria, i ragazzi hanno suonato in diversi contest e Once è stata anche trasmessa da Controradio di Firenze.
Si ispirano alla post-punk, con suoni molto stratificati, synth uniti ad un sound molto più rock ed autentico.
L'EP è composto da 7 tracce (La Solitudine di Cerbero, Displaced, Memorie dal Pigneto, (In) Fragile §tato, Our Society = Lobotomy, Once e Il Sogno di Luigi), totalmente autoprodotto e melodicamente particolari.
Nel complesso, le tracce sono legate tra di loro abbastanza bene, permettendo un ascolto mediamente buono del disco.
Strumentalmente, le tracce sono eseguite discretamente ma, al mio ascolto, ho avuto molte difficoltà a prestare attenzione alla parte vocale delle tracce, in quanto ci sono molte sbavature.
Di sicuro raccomando ai ragazzi di continuare a produrre musica, non fermarsi e cercare continuamente di trovare uno stile molto più incisivo, meno 'già sentito' e di curare molto più il suono per dare giustizia al lavoro di questi ragazzi.
Attendo nuovi lavori per un ulteriore giudizio.
Martina Di Berardino
Nella loro carrieria, i ragazzi hanno suonato in diversi contest e Once è stata anche trasmessa da Controradio di Firenze.
Si ispirano alla post-punk, con suoni molto stratificati, synth uniti ad un sound molto più rock ed autentico.
L'EP è composto da 7 tracce (La Solitudine di Cerbero, Displaced, Memorie dal Pigneto, (In) Fragile §tato, Our Society = Lobotomy, Once e Il Sogno di Luigi), totalmente autoprodotto e melodicamente particolari.
Nel complesso, le tracce sono legate tra di loro abbastanza bene, permettendo un ascolto mediamente buono del disco.
Strumentalmente, le tracce sono eseguite discretamente ma, al mio ascolto, ho avuto molte difficoltà a prestare attenzione alla parte vocale delle tracce, in quanto ci sono molte sbavature.
Di sicuro raccomando ai ragazzi di continuare a produrre musica, non fermarsi e cercare continuamente di trovare uno stile molto più incisivo, meno 'già sentito' e di curare molto più il suono per dare giustizia al lavoro di questi ragazzi.
Attendo nuovi lavori per un ulteriore giudizio.
Martina Di Berardino
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