Anziani a vent'anni
I Manovalanza (Mattia - chitarra e voce // Riccardo - basso // Marco - Batteria // Francesco - tromba // Valerio - trombone // Thomas - sax) sono una band aretina (precisamente di San Sepolcro) che ha pubblicato nel 2011 il suo primo disco dal titolo "Anziani a vent'anni". Dietro il titolo ironico e sarcastico, l'esordio discografico della band toscana nasconde un'innata voglia di stupire, una ricerca di un suono fresco, veloce, impavido e soprattutto che resti attaccato alle orecchie.
Il disco comprende tredici canzoni che restituiscono ottimamente l'approccio artistico del sestetto: lo ska-core ti entra nelle vene e le riempie di note e parole che fanno vibrare l'anima. Ed è così che, ad esempio, il primo brano "Siamo Anziani A Vent'Anni" è un turbinio sfrenato, un pezzo tirato che fotografa la volontà di non andare dietro la massa ma di schierarsi contro un'omologazione figlia di una generazione che ha vissuto di felicità provvisorie e divertimenti a scadenza programmata. L'uso della voce è funzionale all'atmosfera delle canzoni e quel suo modo di essere 'non strutturata' e 'non educata' unita con la toscanicità dell'accento rappresentano un mix molto interessante.
Altro pezzo coinvolgente e rabbioso è "Una solo esigenza" dove i Manovalanza affrontano il tema (sempre attuale) della ricerca di un posto nel mondo, in un mondo che sembra offrire tutto ma che poi risulta troppo stretto per chi vuole affermarsi. Proseguendo nell'ascolto si entra ne "La città di vetro" che si muove su una struttura fondamentalmente punk con un azzeccatissimo levare, per poi incontrare "Vengo da Viamaggio" che rappresenta una sintetica polaroid dell'anima dei sei ragazzi di San Sepolcro.
Altri esempi molto suggestivi e riusciti possono essere "Adesso Basta" o "La Danza Delle Spade". "Via Da Questa Realtà" è un bigliettino da visita indelebile di una band che porta in alto lo stendardo dello ska-punk. Gli amanti del genere non resteranno delusi e troveranno, anzi, nei Manovalanza una graditissima sorpresa.
antonio giovanditti
Il disco comprende tredici canzoni che restituiscono ottimamente l'approccio artistico del sestetto: lo ska-core ti entra nelle vene e le riempie di note e parole che fanno vibrare l'anima. Ed è così che, ad esempio, il primo brano "Siamo Anziani A Vent'Anni" è un turbinio sfrenato, un pezzo tirato che fotografa la volontà di non andare dietro la massa ma di schierarsi contro un'omologazione figlia di una generazione che ha vissuto di felicità provvisorie e divertimenti a scadenza programmata. L'uso della voce è funzionale all'atmosfera delle canzoni e quel suo modo di essere 'non strutturata' e 'non educata' unita con la toscanicità dell'accento rappresentano un mix molto interessante.
Altro pezzo coinvolgente e rabbioso è "Una solo esigenza" dove i Manovalanza affrontano il tema (sempre attuale) della ricerca di un posto nel mondo, in un mondo che sembra offrire tutto ma che poi risulta troppo stretto per chi vuole affermarsi. Proseguendo nell'ascolto si entra ne "La città di vetro" che si muove su una struttura fondamentalmente punk con un azzeccatissimo levare, per poi incontrare "Vengo da Viamaggio" che rappresenta una sintetica polaroid dell'anima dei sei ragazzi di San Sepolcro.
Altri esempi molto suggestivi e riusciti possono essere "Adesso Basta" o "La Danza Delle Spade". "Via Da Questa Realtà" è un bigliettino da visita indelebile di una band che porta in alto lo stendardo dello ska-punk. Gli amanti del genere non resteranno delusi e troveranno, anzi, nei Manovalanza una graditissima sorpresa.
antonio giovanditti
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